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2013
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Article
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Abstract
Abbiamo rivolto una serie di domande a Monica Cioli e David Rifkind autori di due importanti volumi sul modo in cui rispettivamente l’arte e l’architettura hanno assunto uno specifico significato politico sotto il fascismo. Ne è uscito un dialogo che mostra come il rapporto tra fascismo e arte non è caratterizzato da una mera appropriazio-ne o da uno sfruttamento reciprocamente funzionale tra artista o architetto e regime fascista. L’arte prepara un’appropriazione specifica della tecnica e introduce all’antropologia politica dell’uomo fascista. Allo stesso modo l’architettura appronta un ordinamento degli spazi urbani coerente e necessaria per la gerarchia dell’ordine della società corporata.
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Identifier
FIDC001406
Recommended Citation
Cioli, Monica and Rifkind, David, "Lo Stato dell’arte. Fascismo e legittimazione culturale" (2013). School of Architecture. 1.
https://digitalcommons.fiu.edu/architecture_fac/1
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Originally published in Scienza & Politica.